Proposta Radicale 18 2024
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Felice Besostri

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Piero Craveri

di Pier Franco Quaglieni

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Felice Besostri

Felice Besostri

È morto il 6 gennaio l’avvocato Felice Besostri ha introdotto in Italia il ricorso “pro bono” in materia di diritti politici e costituzionali. Una sorta di class action fatta non per difendere quello che definiva “il giardino dei diritti di libertà di tutti, cioè la Costituzione”. Fino all’ultimo si è impegnato in una lotta in difesa della democrazia e della nostra Carta costituzionale. Grazie a lui prima la legge elettorale nota come “Porcellum“, poi l’“Italicum” sono arrivati al giudizio della Corte Costituzionale “ricevendo bocciature di cui il Parlamento non ha saputo e non ha voluto fare tesoro”. Negli ultimi mesi aveva promosso una lunga serie di ricorsi contro l’attuale legge elettorale, mettendone in luce il carattere incostituzionale. Il Partito Radicale a cui Besostri era iscritto, si mise a disposizione per portare ai giudici la revisione liberticida della prescrizione processuale, con un’intuizione che sarà ora affidata alle battaglie future. Giurista, docente universitario e senatore (dal 1996 al 2001), aveva 79 anni.

Piero Craveri

Piero Craveri

di Pier Franco Quaglieni

Scriveva Benedetto Croce nel suo celebre Soliloquio: “La vita intera è preparazione alla morte e non c’è da fare altro sino alla fine che continuarla, attendendo (…) a tutti i doveri che ci spettano”. Così lo storico Piero Craveri, nipote del filosofo, torinese di nascita, 85 anni, ha saputo adempiere fino all’ultimo agli impegni che gli derivavano da una lunga vita appassionata e da una storia famigliare davvero fuori ordinanza.

Altri hanno scritto del grande biografo di De Gasperi, dell’acuto analista della crisi della Repubblica, della sua elezione in Senato a fianco di Pannella, della sua presidenza della Fondazione “Croce” e del suo impegno come docente a Napoli nell’amata università Suor Orsola Benincasa. Credo invece vada anche ricordato il suo legame e la sua distanza dal Piemonte che non seppe intrattenere con lui un rapporto adeguato. È impossibile in poche righe scrivere della sua complessa e ricca personalità e della sua opera. Bisogna limitarsi a qualche ricordo.

Come ha detto Marta Herling, segretario generale dell’Istituto di studi storici, Piero guardava a Torino e al Piemonte con la passione di un uomo che amava il Risorgimento e la storia d’Italia. Figlio di Elena Croce e dell’antifascista torinese Raimondo Craveri, Piero sarebbe dovuto divenire presidente del Centro “Pannunzio”, ma un vecchio e ambizioso avvocato torinese gli sbarrò la strada, andando a perorare la sua causa da Alda Croce. Non fu una bella storia. Dopo un passato socialista, Craveri tornò alle origini liberali, come raccontò quando uscì il Dizionario del liberalismo di Grassi Orsini cui egli collaborò. Volle presentare in prima nazionale a Torino il carteggio Croce-Gentile, edito da Aragno. Il suo fu un liberalismo convinto, ma aperto alle eresie, senza mai indulgere a un certo mondo culturale torinese che lo trascurò. Nel 2010 si caricò dell’onere di presiedere il Comitato Nazionale per il bicentenario cavouriano al Ministero della Cultura, ristampando anche la straordinaria biografia del Conte scritta da Rosario Romeo. In tempi recenti si era preoccupato per il futuro della biblioteca di Pollone, il paese dove bambino andava a trascorrere le estati con il nonno.

Qualche mese fa mi telefonò la sua indignazione per la pubblicazione del saggio crociano Perché non possiamo non dirci cristiani a opera di un editore di destra con un commento che stravolge il senso della più citata opera di Croce scritta in Piemonte nell’estate 1942, “quando”, aggiunse, “il nazifascismo stava imbarbarendo il mondo”.

Parella, il paese canavesano di Giacosa, di Albertini, di Ruffini, di Cattani fu un’altra meta del cuore come l’amatissima grangia valdostana vicina a casa Carandini. Un vecchio Piemonte quasi scomparso che va ricordato, come forse solo Piero sapeva fare.

Ezechia Paolo Reale

Ezechia Paolo Reale

Membro del Consiglio generale del Partito Radicale, avvocato, segretario generale del “Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights”, Presidente della Fondazione “Siracusa è Giustizia”, componente dell’Associazione internazionale di Diritto Penale (Aidp) di Parigi. Ezechia Paolo Reale, morto all’inizio del mese di gennaio, da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani. I numeri del “Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights” parlano chiaro: oltre 700 tra conferenze, workshop, seminari e riunioni di esperti. Agli eventi hanno partecipato più di 60mila giuristi provenienti da 172 Paesi e 497 Università. L’Istituto ha, inoltre, collaborato con 52 organizzazioni intergovernative, enti governativi italiani e stranieri e 70 organizzazioni della società civile di tutto il mondo. Allievo e amico del professor Cherif Bassiouni, ha dato un contributo fondamentale nell’elaborazione dello Statuto di Roma del 1998 della Corte Penale Internazionale; ha inoltre partecipato, come membro della delegazione diplomatica italiana, alla conferenza di revisione dello Statuto della Corte Penale Internazionale a Kampala, in Uganda, nel 2010.

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